Cristian Riva (www.cristianriva.it) -
09/12/2014
Immagino quanto non sia facile oggi scrivere l'ennesimo libro che parla di montagna. Il pericolo, soprattutto quando si tratta di una raccolta di itinerari, è certamente quello di cadere nello scontato, nella banalità dei soliti due dati che schematizzano sviluppo, dislivello e difficoltà, e poche altre righe sul percorso, che spesso sono pane per i denti solamente per i tanti esperti alpinisti. Nel libro Prealpi Lombarde Centrali, dove comunque non mancheranno quelle fondamentali indicazioni che caratterizzano ogni salita, ho trovato molto di più. Innanzitutto il filo logico che concatena, idealmente, ogni cima raccontata: la “via normale“ di salita, quella che spesso ricalca antichi sentieri e storiche vie di comunicazione, quella via lungo la quale ogni montagna offre il suo versante più docile per lasciarsi conquistare anche dal semplice escursionista, purché preparato. Quella “via normale“ che non ti pone difronte a logiche di sfida o di record ma che chiede solo di essere risalita con calma, passo dopo passo. Quella via che certamente non deve trarre in inganno, perché di normale - in montagna dove tutto è straordinario - c'è ben poco e nella sua normalità ogni via pretende impegno fisico e qualche difficoltà da superare con cautela. A tutto ciò si aggiunge l'infinita serie di belle fotografie, scatti che han colto l'attimo di momenti meravigliosi trascorsi con la “testa tra le nuvole”. E, dulcis in fundo, la mano (e l'anima) dei due autori, Roberto ed Oliviero, forse “neppure loro tanto normalià, che han saputo raccontare egregiamente ciò che più amano, la montagna.